Piccola riflessione sui dialogatori dell’Unicef (e non solo)

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Milano, 7 agosto. Sono le 11 di mattina e ci sono già 28 gradi. Osservo tre giovani dialogatori dell’Unicef che, nonostante il caldo, cercano di fermare qualche passante. Sforzi vani i loro, così come mi sembrano spesso vani gli sforzi degli altri dialogatori che incontro durante l’anno. E allora mi chiedo: ha senso continuare ad utilizzare lo stesso strumento di marketing (perché alla fine di questo si tratta) semplicemente perché si è sempre fatto così? Non sarebbe invece il caso di esplorare nuove strade, che magari a parità di costo (o addirittura a costo inferiore) potrebbero garantire risultati migliori? "Chi lascia la strada vecchia per la nuova sa quel che lascia non sa quel che trova" diceva qualcuno. E se invece il vantaggio competitivo venisse proprio dal provare nuove strade? Non mi riferisco solo alle realtà no profit, ma anche delle aziende. Perché la stessa cosa succede spesso anche lì.