Stefania Boleso

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Come un prodotto per il WC diventò virale

Uno dei pregiudizi che mi trovo a combattere ogni volta che parlo di marketing non convenzionale è che questo tipo di attività non sia per tutti. Moltissimi sono portati a pensare che si tratti di operazioni destinate esclusivamente ad un target giovane e quindi ideali solo per un certo tipo di aziende. In realtà non è così. D’altro canto questo non significa che ogni operazione sia lecita. O meglio, che sia di successo. Perché se è vero che qualunque azienda può avventurarsi nel territorio del non convenzionale, le attività davvero memorabili restano poche, indipendentemente dal target a cui si parla. Cioè non basta fare tanto per fare, magari solo perché costa poco. Occorre una strategia dietro e poi un’accurata realizzazione.

Prendiamo ad esempio i video virali, di gran moda in questo periodo: “sex, pets and absurd”, come dice qualcuno, non sono sufficienti. Perché il numero di visualizzazioni non cresce automaticamente in maniera esponenziale, così come non è detto che la brand awareness ne possa trarre beneficio. Eppure ci sono aziende che ci riescono, realtà che trovano la strada creativa giusta, riuscendo così a farsi notare. Con risultati che li premiano. Uno dei miei virali preferiti è questo:

Idea creativa italiana che in un solo mese ha raggiunto 4.3 mio di visualizzazioni e che è stata esportata anche all’estero. 

Non avrei mai pensato che un prodotto per il WC, anonimo e indifferenziato per eccellenza, potesse essere presentato in maniera così sexy (e mai parola mi sembrò più appropriata). E voi?