Le 7 regole per uno storytelling di successo

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Quando una storia può definirsi di successo? Esistono delle regole per un grande storytelling? Dopo la mia conversazione con Massimo Benedetti di qualche settimana fa, andiamo a vedere cosa dice in proposito il marketing guru Seth Godin. Già nel 2005, in un libro dal titolo “All marketers are liars”, scriveva quelle che a suo avviso erano le regole fondamentali per uno storytelling di successo:

1.Una grande storia è vera, cioè coerente e autentica. Il nostro cliente si accorge subito se stiamo mentendo, oppure se stiamo raccontando solo mezza verità… Dopotutto, volendo citare David Ogilvy: “Il consumatore non è stupido, il consumatore è tua moglie”.

2.Una grande storia fa una promessa, che deve essere audace, anzi addirittura eccezionale, altrimenti la storia non merita neppure di essere ascoltata.

3.Una grande storia crea un rapporto di fiducia tra chi racconta e chi ascolta. La fiducia… Tutti la vogliono, pochi fanno davvero uno sforzo per guadagnarsela.

4.Una grande storia è discreta: quanto meno raccontiamo, tanto più lasciamo spazio all’immaginazione di chi ci ascolta e quindi riusciamo a coinvolgerlo, a fargli sentire la storia come sua.

5.Una grande storia accade velocemente, cioè entra in sintonia con l’utente in maniera veloce, quasi immediata, facendo leva sulle sue emozioni, più che sulla logica. Dopotutto, non servono grandi spiegazioni, quando qualcosa risuona con noi.

6.Una grande storia sposa la nostra visione del mondo. Le storie migliori non ci insegnano nulla di nuovo, piuttosto confermano ciò in cui noi già crediamo, sono una rassicurazione per i nostri pensieri e le nostre azioni.

7.Una grande storia non è per tutti: piacere a tutti significa non piacere a nessuno. Difficilmente chi vuole essere “everybody’s darling”, per citare un’espressione anglosassone, finirà per piacere davvero a qualcuno. Le grandi storie parlano a un pubblico ristretto, che funge poi da cassa di risonanza e moltiplicatore del messaggio. Stiamo parlando delle cosiddette tribù, per citare un altro termine caro al buon Seth.

Nonostante siano trascorsi oltre 10 anni dalla pubblicazione del libro, queste regole mi sembrano ancora molto attuali; probabilmente non invecchieranno mai, così come eterne sono le storie più belle e di successo. Cosa ne pensate? Ci sono altre regole che aggiungereste?