Recruiting non convenzionale

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Essere non convenzionali significa fare le cose in maniera differente.Fin qui siamo tutti d’accordo.

Limitato inizialmente alle attività di comunicazione, l'approccio non convenzionale sta prendendo piede anche altrove; si è capito, infatti, che innovare in ambiti tendenzialmente più tradizionali e conservatori premia non solo in termini di risultati di business, ma anche di maggiore notorietà e immagine di marca. Una delle aree dove si vedono esperimenti interessanti è quella del recruiting.

Luana Stella, professionista specializzata in HR recruiting ed employer branding (nonché mia ex studentessa) ci racconta qualcosa di più in proposito.

Buona lettura!

I processi di recruting delle grandi aziende vi hanno annoiato? Allora è il caso di dirvi che da “domani” la rivoluzione HR è alle porte! La guerra dei talenti non è mai finita, anzi è solo all’inizio con la Milennials Generation, sempre più esigente e difficile da attrarre. Per questo motivo, forse, i processi di recruiting iniziano a divenire sempre più Unconventional, lontani dal classico processo di selezione a cui spesso siamo abituati. Ci troviamo davanti ad un’era che ci offre infinite opportunità di sperimentare l’innovazione; di integrare il tradizionale con il digitale e di comunicare ad un pubblico diverso, attraverso infiniti strumenti a disposizione.

Fino ad oggi abbiamo assistito a campagne di Unconvetional recruiting, dove la virtual gamification giocava un ruolo essenziale, (vedi il caso Msc).

Cosi come non sono mancate, strategie di HR MARKETING Integrate, molto meno digital ma con un impatto altamente innovativo e creativo. Pensiamo al caso Ikea “Assembla il tuo futuro”, dove per la nuova apertura in Australia ha sviluppato una strategia di attraction completamente fuori dai classici schemi. Un foglietto illustrativo inserito all’interno di ogni scatolone, pubblicizzava la ricerca di candidati per le nuove aperture a Sidney. Ikea cercava persone appassionate di Design, proprio come i suoi clienti!

Ikea recruitment career instructions

Quale miglior modo per diffondendere il passaparola e ottenere la viralità sui social? (Questo il video dell'iniziativa)

Questi esempi ci dimostrano come è possibile raggiungere un target ben più ampio, andando al di là delle classiche forme di Recruiting&Employer Branding.

Il 2016 sarà l’anno del Social HR della Realtà Virtuale. Se vi state chiedendo di cosa stia parlando, vi anticipo che da pochi mesi o più, sono presenti sul mercato dei fantastici dispositivi a forma di occhiali, dove l’esperienza virtuale è assicurata e coinvolgente a 360°. Cosa potrebbe accadere se un processo di selezione avvenisse attraverso la realtà aumentanta? Semplicemente ci troveremo di fronte ad un real/virtual role play (scusate il gioco di parole), un gioco di ruolo che supera la realtà! Predire i comportamenti futuri attraverso i comportamenti presenti e non quelli passati, che  i recruiter tanto amano analizzare con le interviste  S.T.A.R (intervista comportamentale). Siamo di fronte ad una realtà effettiva, seppur virtuale, dove il giocatore potrà dimostrare, seduta stante, le proprie abilità. Non basteranno quindi più parole e personal branding, con la realtà aumentata potremmo dimostrare quanto siamo bravi o quanta attitudine abbiamo per un determinato lavoro. Non si è fatta così molto attendere a Londra la prima campagna VR recruiting sviluppata dalla British Army. Mediante Oculus Rift (uno schermo da indossare sul viso per la realtà virtuale) l’esercito inglese  ha sviluppato un nuovo tool per il reclutamento, che consente ai futuri soldati di entrare in un carro armato durante un’esercitazione. Prima di indossare il visore, le potenziali reclute vengono fatte sedere all’interno di una Range Rover, contribuendo così ad accrescere la sensazione di trovarsi in un veicolo da combattimento, più precisamente un Challenger.

VR esercito inglese

La simulazione è ambientata nella zona di Salisbury Plain, nel sud dell’Inghilterra, con un filmato che permette di entrare in azione insieme ad altri soldati e ad altri mezzi, con l’obiettivo di fare fuoco verso le postazioni nemiche. Per invogliare i giovani a provare l’esperienza, l’esercito britannico ha dato il via ad una campagna promozionale, sfruttando anche i social network con l’hashtag #BeTheBest (questo il video)

Abbiamo cosi la prova che tutti gli strumenti più innovativi possono rendere una campagna di recruiting altamente engaging e unconventional, così da poter coinvolgere il candidato in un’esperienza unica, che va oltre una semplice intervista. Il recruiting potrebbe divenire, in un futuro non troppo lontano, una vera e propria esperienza da vivere, dove i candidati potranno cimentarsi in prove quasi reali e dimostrare concretamente le proprie capacità.

Interessante, non trovate? Dopotutto, "it's all about the experience", a quanto pare anche nel settore HR!

Photo by Gratisography