Dal Marketing al Cardiomarketing

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Il marketing è quel processo che identifica (o addirittura anticipa, quando si è particolarmente bravi) e soddisfa i bisogni dei clienti in maniera profittevole.
[Se siete interessati ad approfondire l’argomento, vi segnalo un mio vecchio post dal titolo “Che cosa è il marketing”].

Quando ho iniziato a lavorare in questo campo, oltre 20 anni fa, solo le grandi aziende facevano marketing, avevano cioè un reparto dedicato; di solito si trattava di aziende cosiddette B2C, che vendevano cioè i loro prodotti o servizi direttamente al consumatore finale.

Per le aziende più piccole, i liberi professionisti, oppure realtà B2B, il marketing era una chimera, un’attività considerata particolarmente complicata (e costosa), fuori quindi dalla loro portata, oppure qualcosa da cui tenersi alla larga, perché inutile.
Progressivamente però, per fortuna, le cose sono cambiate, grazie anche al web, che ha ridotto le barriere all’ingresso e reso più trasparente la relazione tra aziende e clienti (ma anche fornitori e altri stakeholder), rendendo di fatto il marketing accessibile a tutti.

In altre parole, oggi tutti possono fare marketing, anzi lo fanno già, più o meno consapevolmente: un’azienda fa marketing quando risponde al centralino (cosa ci dice e come ci fa sentire un risponditore automatico che ci trasporta per un momento dentro romanzo kafkiano?), quando accoglie un cliente in negozio o non risponde a un fornitore che sollecita il pagamento di una fattura.

Un’azienda fa marketing in ogni punto di contatto con i suoi stakeholder, online così come offline e questi touchpoint sono inevitabilmente destinati a moltiplicarsi…

Di fronte a uno scenario del genere, che tocca tutte le aziende e i professionisti, nessuno escluso, il senso di smarrimento può essere grande.
Si può decidere di subire la situazione, oppure affrontarla in maniera proattiva.
Come dico spesso in aula, si tratta di decidere se si vuole soccombere, oppure imparare a cavalcare l’onda, a mettersi in piedi su una tavola e surfare, scoprendo che magari è anche divertente.

Ed è proprio qui che viene in aiuto il libro di Patrizia Menchiari, collega e professionista che stimo molto, dal titolo “Cardiomarketing”.

Si tratta di un manuale di buonsenso per tutti colori che vogliono prendere in mano il marketing della propria attività e farlo in maniera autentica, con impegno e passione, generando valore per tutti gli stakeholder, non solo per se stessi.
Cardio è un acronimo e ad ogni lettera corrisponde una precisa strategia d’azione:

  • Coinvolgi: emoziona il tuo pubblico, fallo partecipare e rendilo protagonista. 

  • Ascolta: prima di fornire risposte e soluzioni, scopri quali sono i veri bisogni da soddisfare. 

  • Racconta: per cosa sei diverso da tutti i concorrenti? Mettici la faccia e trasmettilo, in modo trasparente ed autentico.

  • Delizia: vuoi far esclamare “wow” al cliente? Fagli vivere una customer
    experience sorprendente. 

  • Impara: l’innovazione richiede formazione continua. Fai tesoro degli errori e impara da clienti, concorrenti e team. 

  • Orienta: ispira e motiva clienti e team con idee, valori e scelte. 

Il libro è corredato da tanti esempi utili, presi da realtà diverse, dalla piccola azienda locale fino alla grande multinazionale.  Quello che si evince, pagina dopo pagina, è che esiste un cosiddetto fil rouge che accomuna tutte le realtà di successo, indipendentemente dalle dimensioni o dal settore di attività.
Patrizia ci mostra qual è questo fil rouge, e ci fa capire che se ce l’hanno fatta loro, possiamo benissimo farcela anche noi.

Giovedì 24 gennaio avrò il piacere di presentare Patrizia Menchiari e il suo libro c/o Open Milano, in viale Monte Nero 6. Ingresso gratuito, previa registrazione a questo link https://bit.ly/2McdNRJ

Vi aspetto!