Qualche regola di netiquette

[La buona educazione ai tempi del web]

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Sono convinta che il primo biglietto da visita di una persona sia la sua educazione.

Il nostro Professional Branding (o Personal Branding, chiamatelo come volete…) non è tanto cosa diciamo di noi (siamo tutti bravi a parlarci addosso – alcuni lo sanno fare meglio di altri), ma piuttosto come ci comportiamo.
Attenzione quindi non solo a ciò che raccontiamo, ma soprattutto a come ci relazioniamo con gli altri, a partire dal modo in cui ci presentiamo.
Actions speak louder than words dicono gli inglesi, che sembrano avere un’espressione adatta ad ogni occasione.

Il termine utilizzato per riferirsi alla buona educazione sul web è netiquette.

Le principali regole di netiquette vanno conosciute e rispettate, perché anche questo contribuisce a costruire il proprio brand personale; di seguito vi racconto gli errori che vedo più spesso, da frequentatrice abituale della rete e dei social per motivi (soprattutto) professionali:

  • Il primo errore, quello a mio avviso più grave, è chiedere la connessione su LinkedIn senza presentarsi, senza aggiungere un messaggio di introduzione. Visto il lavoro che faccio, conosco tanta gente; la stessa cosa, sono sicura, vale per moltissimi altri professionisti.
    Un messaggio introduttivo su chi siete e dove ci siamo conosciuti mi faciliterebbe la vita… (A me come agli altri). Ricevo richieste di contatto anche da persone che non ho mai conosciuto: arrivano a me perché hanno letto un articolo del mio blog, hanno intercettato un mio commento a un post di altri, oppure semplicemente sono apparsa loro tra le persone interessanti da seguire. A maggior ragione, se chiedete un contatto a qualcuno che non vi conosce, un breve messaggio di presentazione sarebbe d’obbligo. Io ogni tanto accetto le richieste di contatto da perfetti sconosciuti e chiedo loro come mai sono arrivati a me. Indovinate? Nella gran parte dei casi non ottengo risposta (e allora rimuovo la connessione).

    Provate a fare un parallelismo con la vita offline: vi presentate prima di cominciare una conversazione con qualcuno? Immagino di sì… E allora perché non lo fate anche online?

  • Altro suggerimento: non cercate di vendere subito il vostro prodotto (o servizio); proporre subito qualcosa a un contatto appena acquisito non è social selling, bensì spam.

  • Non alzate i toni o cercate di provocare a tutti i costi per farvi notare: catturerete forse l’attenzione nel breve, mail rischio che correte è quello di essere ricordati nel medio/lungo periodo per il motivo sbagliato.
    Come ribadisco spesso, accrescere la propria visibilità online, ma soprattutto costruirsi credibilità e reputazione, è un processo che richiede tempo; non cercate di bruciare le tappe ricorrendo a scorciatoie che nel lungo periodo fanno più danni che altro.

  • Buttatevi nella conversazione: se LinkedIn è un social network, dovete essere social. Il tempo dei monologhi, delle comunicazioni a senso unico, è ormai finito da un pezzo. Smettetela di essere autoreferenziali; rispondete ai commenti, alle domande che vi vengono poste. Non c’è niente di peggio di un professionista che parla da solo.

  • Last but not least… Non mischiate il professionale con il privato: se qualcuno entra a far parte della vostra rete di LinkedIn, non necessariamente deve diventare anche vostro amico su Facebook. Se decidete di accoglierlo tra i vostri contatti, siate consapevoli che potenzialmente potrà vedere (anche) tutto ciò che condividete relativo alla vostra vita privata.
    Non sto suggerendo che questa commistione sia sbagliata, vorrei solo che foste consapevoli delle implicazioni.

Potrei continuare ancora, ma credo che il messaggio sia chiaro: che voi siate liberi professionisti o dipendenti, poco importa, la netiquette è fondamentale. Sapersi comportare in maniera corretta online è fondamentale per il vostro personal (e professional) brand, perché come ho scritto già altrove: “Ogni cosa parla di noi”.